Accoglienza
È il primo incontro con il tossicodipendente che si rivolge alla Fondazione in cerca di aiuto. Offre spunti per una valida motivazione personale che inizia attraverso il recupero di ritmi di vita normali, sia nella struttura del Centro che nella propria famiglia, con assunzione di regole precise.
Si sviluppa e chiarifica attraverso la stimolazione di bisogni e desideri, la condivisione dei problemi e l'identificazione con l'altro, la sperimentazione di un nuovo modo di stare insieme e la proposta di valori alternativi.
Fin dal primo colloquio viene avviata la compilazione della cartella terapeutica personale di cui viene curata la raccolta dei dati medici, legali, scolastici, lavorativi e familiari; alcune schede riguardano le registrazioni dei vari colloqui individuali e gruppi effettuati ed una valutazione dell'iter complessivo durante i mesi trascorsi in questa fase.
La durata dell'Accoglienza, di circa 6 mesi, é articolata in due momenti successivi.
Fin dal primo colloquio viene avviata la compilazione della cartella terapeutica personale di cui viene curata la raccolta dei dati medici, legali, scolastici, lavorativi e familiari; alcune schede riguardano le registrazioni dei vari colloqui individuali e gruppi effettuati ed una valutazione dell'iter complessivo durante i mesi trascorsi in questa fase.
La durata dell'Accoglienza, di circa 6 mesi, é articolata in due momenti successivi.
Orientamento
È il primo contatto dell'utente e della famiglia con gli operatori della Fondazione Centro di solidarietà, mirato: all'ascolto delle sue richieste e motivazioni per le quali si presenta; ad una prima conoscenza attraverso la raccolta dei dati della sua storia personale e familiare; alla definizione e spiegazione delle due regole fondamentali (né droga, né violenza); alla descrizione generale del progetto pedagogico.
In questi primi contatti l'utente evidenzia l'atteggiamento critico verso se stesso e l'esterno e tende a svalutare il significato del problema e delle possibili soluzioni. Importante è accettarlo così com'è, rispettando i suoi tempi e la sua capacità di evolversi.
Il giovane è inserito in un gruppo di compagni ed operatori. L'obiettivo principale è fare in modo che la persona si senta accolta ed accettata nella sua realtà personale e sociale, qualunque sia il suo passato ed il suo presente e cominci ad orientarsi in questo nuovo percorso.
Gli si chiede il rispetto delle regole fondamentali della Fondazione Centro di solidarietà e di quelle di una normale convivenza (orari, ambiente, ecc...).
Non gli viene richiesto alcun impegno particolare: sono le stesse situazioni quotidiane ed il contatto con i ragazzi del gruppo che gli creano interrogativi e stimoli, insieme alla possibilità di assumersi impegni e darsi dei compiti.
Esprime la sua disponibilità ad impegnarsi e sperimenta una prima possibilità di cambiare. Su tali basi viene deciso il suo passaggio al Pre Comunità o ad altri Progetti più personalizzati (progetto Ulisse, progetto Girasole). La posizione dell'operatore è essenzialmente di ascolto e di protezione.
La famiglia segue il percorso del figlio con colloqui, seminari e gruppi di auto - aiuto.
Pre Comunità
In questa fase il modo di relazionarsi nel gruppo e sul lavoro costituisce il principale momento di aiuto nella conoscenza e nelle risorse personali. Il controllo sociale attivato nel gruppo, suggerito e valutato dall'operatore, aiuta il ragazzo a:
Attraverso la condivisione ed il confronto nel gruppo e nei colloqui individuali, la partecipazione più attiva e responsabile ai momenti della vita quotidiana, una maggiore presa di coscienza delle proprie responsabilità a livello sociale, l'utente arriva a individuare i motivi e le parti di sé che vuole cambiare, problematica che affronterà più specificatamente in Comunità.
- individuare il suo modo di stare in relazione con gli altri
- cominciare a conoscere i propri sentimenti, limiti, problemi
- riconoscere i modi in cui condiziona o blocca le proprie risorse o energie
Attraverso la condivisione ed il confronto nel gruppo e nei colloqui individuali, la partecipazione più attiva e responsabile ai momenti della vita quotidiana, una maggiore presa di coscienza delle proprie responsabilità a livello sociale, l'utente arriva a individuare i motivi e le parti di sé che vuole cambiare, problematica che affronterà più specificatamente in Comunità.
Strumenti
- Colloqui: sostenuti per lo più da un operatore ex tossicodipendente che stimola l'identificazione positiva; hanno un'azione di supporto e sostegno
- Gruppi d'incontro: momenti di confronto sul "qui - ora", cioè sui problemi incontrati nella vita quotidiana. L'attenzione è sui comportamenti negativi e positivi, con potenziamento di questi ultimi. In tali incontri vi è una gradualità che va dalla semplice condivisione al confronto sociale fino alla consapevolezza del proprio problema, dei propri sentimenti e bisogni e delle proprie difese
- Il lavoro: risponde alla necessità di strutturare il tempo e di autodisciplinarsi
- Attività culturali: sono momenti di conoscenza e di confronto con varie realtà culturali (discussioni su temi di attualità, incontri con personaggi significativi, visita a luoghi dove si fa cultura). L'obiettivo è quello di ampliare gli orizzonti spirituali degli utenti, stimolare le loro capacità creative e collaborative, recuperare spazi di interesse che permettano un'espressione ed una comunicazione individuale e di gruppo diverse da quelle vissute durante la tossicodipendenza
- Recupero scolastico: è offerto a coloro che hanno interrotto la scuola e desiderano concludere gli studi